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martedì 25 dicembre 2012

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON PORCINI E TARTUFO NERO

Tra le cose che preferisco mangiare ci sono sicuramente i porcini e i tartufi, una passione costosa che spesso accontento con surrogati meno nobili con  risultati comunque apprezzabili...
Giovenale, poeta romano del I sec. d.C. spiegò l’origine del prezioso fungo come frutto di un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli Dèi). Poiché Giove era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, al tartufo da sempre si sono attribuite qualità afrodisiache.
 


INGREDIENTI PER 4 PERSONE

Spaghetti alla chitarra 500 gr
Funghi Porcini 600 gr o misto funghi surgelati
Tartufo 120 gr o un vasetto di salsa al tartufo nero
Olio extravergine di oliva
Sale
Cipolla
Aglio

Patata

ESECUZIONE

Mettete in una padella l' olio extravergine, quindi aggiungete la cipolla e l' aglio e fate rosolare, a questo punto i funghi lavati e tagliati a pezzetti non tanto piccoli (se usate quelli surgelati lasciate la busta fuori dal frigorifero per mezz' ora), fate cuocere a fiamma bassa girando spesso per 20 minuti.
Quindi mettete a bollire l' acqua isieme alla patata che avrete grattuggiato , quando bollira' salate a questo punto mettete i spaghetti alla chitarra a cuocere.
Seguitate a far cuocere i porcini.
Scolate i spaghetti alla chitarra  e versateli sui funghi porcini, mescolate ed amalgamate bene il tutto, quindi grattuggiate il tartufo nero (o la salsa altartufo nero) direttamente sulla pasta, amalgamate di nuovo il tutto. 
I spaghetti alla chitarra sono pronti



                                                        
                                                         

NOTA 

Gli spaghetti alla chitarra, detti anche tonnarelli o maccheroni alla chitarra (dal dialetto maccarunə) in Abruzzo, sono una varietà di pasta all'uovo tipica della cucina italiana. In Puglia vengono chiamati troccoli (dal vernacolo di Deliceto truok'l).
La larghezza del taglio (circa 2-3 mm) è identica a quella dei tagliolini, ma lo spessore è decisamente maggiore. Visti in sezione, si presentano "quadrati"; questo sta a significare che lo spessore è anch'esso di 2-3 mm.
L'attrezzo (detto appunto chitarra) conferisce alla pasta uno spessore squadrato e una consistenza porosa che consente al sugo con cui verrà condita di aderire completamente, con grande soddisfazione del palato.
Per la pasta viene utilizzata semola di grano duro, uova e un pizzico di sale. Viene poi lavorata a lungo e dopo il riposo al fresco viene tirata a sfoglia con il matterello; successivamente la sfoglia si pone sopra la chitarra e viene agita una pressione sulla stessa con il matterello facendolo scorrere in avanti e indietro, in modo che i fili della chitarra taglino la sfoglia in maccheroni. Le donne abruzzesi finiscono il lavoro passando un dito sulla sfoglia tagliata alla base della chitarra, come dovessero "suonare un arpeggio" per far scendere la pasta tagliata.
Le sfoglie di pasta che vengono passate sulla chitarra in dialetto si chiamano pettele.
È una pasta che richiede rigorosa cottura al dente e si sposa bene con condimenti ricchi e sughi importanti.



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